Blog

Un nuovo inizio: progettare per una chef

Ve l’ho già anticipato con qualche immagine su Instagram, ma ora è arrivato il momento di raccontarvelo come si deve. Quest’anno per me è stato segnato da un nuovo inizio, perché ho avviato un’attività di progettazione di prodotti per conto terzi. Cosa significa? Che le ceramiche che andrò a ideare non lo troverete sullo shop di Carta da Zucchero, ma saranno prodotte e vendute da altri, sulla base del mio progetto. 

Il mio inizio è stato decisamente con il botto, perché ho avuto la possibilità di collaborare con una persona super in gamba, creativa e propositiva. Si tratta della chef Rubina Rovini, che lavora a Milano e che ha in progetto l’apertura di un nuovo locale nel milanese, dove potrete gustare le sue prelibatezze impiattate nei miei piatti grafici. Ci siamo conosciute su Instagram e dopo qualche incontro è nato un progetto che mi sta dando tanta soddisfazione. La sua richiesta è stata di progettarle una linea personalizzata di stoviglie che includesse: piatto piano, piatto fondo, piattino da frutta e centro tavola. 

Ho ideato sei grafiche diverse e per farlo mi sono immersa in un’interessantissima ricerca. Rubina Rovini infatti è per metà toscana e per metà pugliese, due terre che hanno dato tanto all’arte della ceramica. Per questo ho studiato una ricerca iconografica che unisse gli aspetti più belli di entrambe le tradizioni. Le ceramiche pugliesi infatti sono molto materiche, mentre le ceramiche toscane sono più raffinate e decorative. Ho pensato di unire quindi la matericità con una grafica colorata. Un esempio di questa unione sono i piattini da frutta, che sono opachi e grezzi, ma con una grafica a puntini e righe tipiche della tradizione toscana. 

Troverete delle ciotole bianche opache, con un design che ricorda gli anni 60, che mi sono divertita molto a fare. Infatti sul bordo ho realizzato delle scanalature ottenute sfruttando le pieghe dei cartoni da imballaggio. Il centro tavola è pensato per fare anche da piatto da portata, con dei piedini molto speciali, con una forma presa in prestito dalle tazzine da caffè. 

Lo stile dei piatti gioca con il colore pieno, le decorazioni grafiche e forme vintage irregolari. In fase di progettazione ho fatto una ricerca sulle dimensioni standard dei piatti, scegliendo di posizionare questa collezione a metà strada tra le scelte classiche, in modo da rendere i piatti multifunzione. Il piatto piano è abbastanza grande da essere anche un piatto da portata, mentre il piatto fondo si presta a fare da ciotola per le salse e gli hummus. Amo lavorare sull’interscambiabilità dei pezzi, per renderli non solo belli ma anche utili. A questo proposito, il fiore all’occhiello di questa collaborazione per me sono i piattini da frutta con una decorazione funzionale, che ricopre solo metà piatto. Nella metà bianca si serve il cibo, in quella decorata linee e forme fanno da guida per la stesura di salse e condimenti. 

Non solo ceramica

All’inizio della mia avventura con Carta da Zucchero, la ceramica non era il materiale esclusivo dei miei oggetti. Avevo disegnato questo tagliere in legno, affidando poi il progetto a degli artigiani per la produzione.

La sua particolarità sta nel fatto di essere ricavato da un pezzo unico di legno d’acero, rifinito con olio naturale in modo da renderlo idoneo come appoggio per gli alimenti. Normalmente i taglieri in legno sono fatti da pezzi riassemblati, ma questo li rende più fragili nel tempo.

Ho deciso di recuperare il progetto di questo tagliere e riavviare una piccola produzione perché amo molto il suo design sinuoso e asimmetrico, che lo rende anche un oggetto di arredo per la cucina, oltre a un pratico e funzionale strumento in cucina.

Rispetto alle assi in ceramica, che possono essere utilizzate solo per impiattare e servire il cibo, il tagliere in legno si può utilizzare, giustamente, anche per tagliare i cibi. Il tagliere in sé nasce come oggetto di servizio più che di presentazione: amo molto coniugare le diverse funzionalità degli utensili e anche in questo caso ho cercato di proporre un oggetto di design che fosse anche pratico. 

Sulla mia tavola uso tanto i taglieri in legno per presentare in tavola pizze e focacce, ma sono ottimi anche per ospitare tutto l’occorrente per l’aperitivo, dalle bruschette alla ciotolina con la salsa.

Vai sullo shop per trovare i taglieri in legno.

Alzatine che passione

Questo mese vi presento un prodotto nuovo, che è nato dopo una revisione generale della collezione Carta da Zucchero. Si tratta delle alzatine, una mia grande passione, che uso moltissimo perché le trovo un modo elegante di servire il cibo in tavola.
A casa ho una collezione di alzatine, ne ho di tutti i tipi, anche antiche e di recupero. Non potevano quindi mancare tra i prodotti Carta da Zucchero: sono versatili e possono essere inserite in una mise en place, senza doverle abbinare a tutto il resto del servizio.

Questo mese vi presento un prodotto nuovo, che è nato dopo una revisione generale della collezione Carta da Zucchero. Si tratta delle alzatine, una mia grande passione, che uso moltissimo perché le trovo un modo elegante di servire il cibo in tavola.
A casa ho una collezione di alzatine, ne ho di tutti i tipi, anche antiche e di recupero. Non potevano quindi mancare tra i prodotti Carta da Zucchero: sono versatili e possono essere inserite in una mise en place, senza doverle abbinare a tutto il resto del servizio.

Ecco i miei tips&tricks per le alzatine. In primavera e in estate possono essere riempite di fragole e man mano che viene mangiata la frutta si scopre il disegno che c’è sotto. A me diverte anche metterci il pane, è un modo diverso per portarlo in tavola. Un’altra qualità apprezzabile delle alzatine è che si possono creare due livelli di appoggio, sfruttando lo stesso spazio: basta infilare un piatto sotto all’alzatina! Lo trovo molto comodo, perché amo servire i pasti portando tutto subito in tavola e spesso ho il problema di trovare lo spazio per tutte le pietanze.

Se volete scoprire le mie alzatine, le trovate nello shop sul sito. 

Cocci

Il tips&tricks di questa newsletter riguarda i fiori. Amo molto i fiori recisi, come decorazione per la tavola e come elemento di colore che porta allegria in casa. “Scegliere e acquistare cose di vetro mi dà la medesima soddisfazione di comprare piante: la quantità di bellezza in esse contenuta eccede di gran lunga il loro prezzo, qualunque esse sia” si legge in un racconto di Giovanna Zoboli, Travasi, e non potrei essere più d’accordo.
Prima di suggerirvi i miei segreti per fare durare di più i fiori recisi, vi presento i vasi di questa fotografia.

Si tratta dei miei vasi “Cocci”, che realizzo completamente io a mano. Le scanalature che vedete nel corpo del vaso sono fatte con le mie dita e mi ricordano spesso i tetti dei trulli. L’ispirazione in realtà mi è arrivata dalla vacanza nelle Marche che mi ha permesso anche di incontrare le ceramiche Terre del Monastero. Mi trovavo in una vecchia casa contadina, dove ho visto un orcio/contenitore dalle proporzioni insolite. Mi sono fatta lo schizzo e poi in laboratorio ho provato a rifarlo con una texture particolare, molto materica, con una parte importante assegnata al colore, infatti le prime versioni erano di un blu profondo.

Ora però veniamo ai fiori. Primo suggerimento: non prendere alla lettera il termine “acqua fresca”. Con gli eccessivi sbalzi di temperatura i fiori soffrono, quindi non vanno mai immersi in acqua troppo fredda, soprattutto quando si cambia l’acqua e quella in cui erano ormai aveva la temperatura dell’ambiente circostante.
L’acqua andrebbe rinnovata ogni due giorni, in alternativa potete aggiungerne un po’ al vaso se siete proprio di fretta, ma sarebbe meglio cambiarla completamente. Prima di cambiare l’acqua va sempre fatta questa operazione: tagliare lo stelo in obliquo di circa due centimetri. Continuare ad accorciare il gambo del fiore reciso lo aiuterà ad assorbire meglio il nutrimento dell’acqua e quindi durerà di più.

Se ti piacciano questi vasi scrivimi a francesca@cartadazucchero.ch

Tavola mix and match: i trucchi per allestirla

Come seguire lo stile mix and match per l’allestimento della tavola senza rischiare di fare un pasticcio? Il segreto, oltre affinare l’occhio con tanto esercizio e osservazione, è puntare sulla continuità del colore. Nella foto vi propongo un table styling che mescola le righe con la fantasia, ma l’insieme è reso armonioso dalle tinte blu/azzurro che accomunano quasi tutti gli elementi. I colori utilizzati sono soprattutto freddi e risaltano grazie al contrasto con la terra rosa dei piatti.

Il centro tavola è realizzato appoggiando su un piatto questi “ingredienti”: limone, carciofi, avocado ed erbette del giardino. Un mazzetto di erica appoggiato ai lati completa la ricetta per decorare la mia tavola mix and match.

Nel mix non può mancare un elemento che attira l’attenzione: in questa tavola è la mia brocca Duck con decorazione vichy verde e giallo. Il verde si inserisce nella tavolozza dei colori freddi e il giallo caldo esplode come una nota allegra che richiama il limone del centro tavola. Come sapete le mie ceramiche sono tutte multifunzione…quindi se vi va potete mettere l’erica nella brocca, che diventa vaso, e realizzare così il centro tavola.

Il trucco finale per una tavola mix and match ricercata è inserire qualche stoviglia spaiata scovata nei mercatini. In questa mise en place potete vedere dei bicchieri anni 20 di colori diversi, blu e verde, di cui sono molto orgogliosa.

Sullo shop puoi trovare le nuova brocche primavera.

Capsule di Natale,
tra recupero e identità

Nel presentarvi la Capsule di Natale di Carta da Zucchero voglio raccontarvi la storia di come ho incontrato queste ceramiche in terra rossa, che per la prima volta fanno da sfondo ai miei disegni. E’ una storia che parla di materiali di recupero, di regali e di incontri e per questo mi sembrava particolarmente adatta al periodo natalizio.

Da un monastero in Umbria al mio tavolo di lavoro

Due anni fa partecipando a un mercatino di Natale a Lugano ho incontrato un’altra ceramista, Elena, che mi ha parlato di una rimanenza di magazzino di ceramiche ancora da decorare. Dal momento che alcuni pezzi Carta da Zucchero sono realizzati decorando basi già pronte, mi ha proposto di andare a dare un’occhiata…per cui quest’estate, essendo andata in vacanza in centro Italia, sono passata da Urbino, dove si trovavano le rimanenze nel magazzino di un …monastero! Nel monastero Santa Chiara di Urbino un maestro ceramista umbro portava alle suore dei pezzi ancora da decorare, che poi venivano regalati ai visitatori del monastero. In questo momento per le clarisse di Urbino non è possibile portare avanti questo lavoro di decorazione e per questo motivo le basi delle ceramiche giacevano inutilizzate in magazzino. E così quest’estate sono tornata a casa dalle vacanze carica di bei ricordi e di ceramiche in terra rosa acquistate dalla clarisse.

Terra rossa o terra rosa: colori freddi e base calda

Per me è stato molto interessante lavorare su ceramiche nuove, che mi offrivano una base dalle tonalità calde, da far incontrare con i colori solitamente freddi delle mie grafiche. Mantenere l’identità decorativa Carta Da Zucchero con dei pezzi nuovi mi ha permesso di esplorare nuove finiture, che spero vi piaceranno.

Avevo a disposizione delle ciotole, che ho deciso di tingere di bianco e poi valorizzare con un bordo colorato, mentre i piatti li ho mantenuti in terra rossa, sperimentando finish opachi. Il blu della grafica crea contrasto con la terra rossa e si valorizzano a vicenda sulla superficie smaltata opaca. La capsule di Natale è composta da piatti piani, piatti da dessert e ciotole, da mixare come nella tradizione Carta da Zucchero. La decorazione è tutta nelle tonalità del blu, bluette e azzurro, realizzata con macchie di colore di pittura e tratti grafici a matita.

Vi aspetto nello shop online dove potrete trovare alcuni dei prodotti di cui vi ho raccontato.

Grafica su ceramica: le ciotole sono il mio foglio di carta

Vi ho raccontato in altre occasioni la mia passione per il disegno: l’unione di forme e colori racconta una storia nella sua semplicità. Amo i tratti puliti e allegri, mi piacciono le suggestioni che sanno suggerire le macchie di colore, la loro profondità a tratti pastosa, la brillantezza delle tinte sui materiali grezzi.

Piatti in terra rosa

La linea Grafica su Ceramica che comprende soprattutto ciotole e piatti è composta tutta da oggetti che vengono da me solamente decorati: partendo da una base semplice e lineare procedo con la decorazione a mano. Utilizzo queste basi come se fossero un foglio bianco su cui disegnare, infatti le grafiche delle ciotole e dei piatti le ho tutte in quaderno! Qual è la differenza rispetto alle ceramiche create da me? Nei miei oggetti forma e materia sono una cosa sola, come una scultura. La decorazione è funzionale all’oggetto, non potrebbe vivere una vita propria. Per la linea Grafica su Ceramica non penso il disegno in funzione dell’oggetto, ma del disegno stesso. L’oggetto è un pretesto per rendere protagonista la grafica

Ciotola grafica e micro asse

Un insieme di schizzi e colori, allegria e freschezza. Questo il mio intento quando inizio a disegnare sulle ceramiche. I tratti suggeriscono la storia, i colori le emozioni. Alla simmetria preferisco la creatività della composizione. I disegni sono una ricerca tra segno grafico e macchia di colore, un dialogo tra pieno e vuoto, tra colore e assenza di colore.

Questo è un gusto che deriva dall’architettura. Quando penso agli spazi da progettare infatti faccio lo stesso lavoro creativo, ma tridimensionale, in un continuo alternarsi di luci e ombre, di vuoto e pieno, di colore e assenza di colore. In fase di progettazione penso a uno spazio spezzandolo in linee e tratti, come quelli protagonisti di Grafiche su Ceramica, con una composizione che segue delle dinamiche precise, tra funzionalità e ricerca estatica.

Ciotole grafiche

Puoi trovale le ciotole grafiche su l‘e-shop di Carta da Zucchero!

Carta da Zucchero al Fuorisalone 2021

Finalmente a Milano torna il Salone del Mobile, con tutto il contorno di creatività che anima la città. Carta da Zucchero ha il piacere di partecipare a questa edizione del Fuorisalone 2021, a tema “forme dell’abitare”all’interno del circuito di Food Design Secrets: fino al 10 settembre troverete i miei vasi-brocca Duck esposti presso Tomoko Tokuda, in via Romolo Gessi 16. Si tratta di uno spazio eclettico e versatile, che rispecchia bene lo spirito delle mie ceramiche, infatti è sia un fiorista che un negozio di gioielli e accessori. Tutto merito della creatività dei titolari, marito e moglie, una coppia giapponese in cui lui è un artista della composizione floreale, mentre lei è un’artigiana che realizza gioielli riassemblando gli ingranaggi degli orologi.

Atelier Tokuda – via Romolo Gessi 16 – Milano

In occasione del Fuorisalone ho scelto di portare qua le mie brocche perché si utilizzano anche come vasi. Lo vedete spesso nelle mie mise en place e nelle foto sul profilo instagram: la versatilità è la caratteristica principale dei miei oggetti. La brocca in tavola può essere funzionale per portare l’acqua oppure puramente decorativa e accogliere una composizione floreale. Mettere fiori nelle brocche è semplice e naturale, la brocca ha un eleganza innata grazie al suo aspetto gentile e raffinato, ma anche più caldo e spontaneo rispetto a un vaso.

Vaso Duck – basso

A proposito delle brocche vi lascio con un’ultima novità: d’ora in poi le potrete trovare anche negli shop dei musei Casa Tre Oci e Palazzo Grassi a Venezia!

Oppure… su l‘e-shop o su Debou.it

Carta da Zucchero + 1: oggi vi racconto la personalizzazione degli oggetti insieme a voi

A me piace tantissimo continuare a imparare, studiare e scoprire cose nuove. E’ così nella mia vita personale come nel mio lavoro. Per questo per me è stata una bellissima opportunità quando una mamma mi ha contattato su Instagram per chiedermi di realizzare un regalo di Natale personalizzato per le sue figlie. Si è inaugurato così un nuovo momento creativo per Carta da Zucchero, con un + 1 in aggiunta: le mie ceramiche hanno incontrato i vostri desideri, dando così luce a nuovi oggetti nella famiglia Carta da Zucchero.

Ciotole da colazione: la mia grafica + i vostri colori

Ciotole personalizzate

La prima idea di ceramiche personalizzate è nata dalla richiesta di una mamma di realizzare delle ciotole per la colazione per le sue figlie. Dopo aver raccolto i suoi desideri ho realizzato un progetto grafico che ho condiviso con lei prima della realizzazione: le ciotole avevano la grafica tipica delle mie ceramiche, nelle tonalità del rosa come richiesto dalla mamma e sui piattini coordinati avrei dipinto il nome delle bambine. Una volta avuto l’ok ho decorato tutti gli oggetti e visto che si trattava di un regalo di Natale ho confezionato dei sacchettini in tela fiorita per creare un bel pacchettino da mettere sotto l’albero. Le bambine sono state contente e ora fanno colazione ciascuna con la propria tazza personale.

Colori e oggetti: la personalizzazione di Carta da Zucchero

Nel caso delle ciotole per la colazione ho prodotto degli oggetti che abitualmente non sono presenti nelle collezioni Carta da Zucchero, ma ovviamente c’è la possibilità di personalizzare anche le ceramiche must have come i dentro piatti o le assine. Tutte le mie ceramiche sono fatte a mano e quindi possono essere adattate al gusto personale in base alla palette di colori preferita. Anche gli oggetti che escono da stampo sono decorati uno per uno a mano. Una nuova richiesta per me è sempre uno spunto interessante, per aprire una nuova finestra sulla creatività e incontrare una persona con tutto quello che mi può trasmettere. Solitamente costruisco la personalizzazione su colori e decorazione, suggerendo di utilizzare le forme standard delle mie ceramiche per una maggiore ottimizzazione, ma naturalmente è possibile fare un progetto interamente ad hoc, come mi è capitato per dei centrotavola quadrati. Per me è noioso fare sempre le stesse cose e mi piace realizzare cose nuove, questo è il motivo per cui le linee Carta da Zucchero cambiano spesso e raccogliere le vostre idee per realizzare nuovi progetti è sempre entusiasmante.

Piatti GrandMa

Se vuoi vedere i prodotti di Carta da Zucchero vai sul e-shop oppure guarda il profilo istagram e scrivimi in direct per informazioni!

Colore e ceramica: non solo una decorazione, ma un protagonista delle superfici

Tra brocchette e ciotoline da aperitivo, i nuovi progetti di Carta da Zucchero lasciano sempre più spazio al colore come fondamentale per definire l’essenza dell’oggetto. Dopo la grafica, ora voglio parlarvi dell’altro elemento che compone la parte decorativa delle mie ceramiche, il colore appunto, che nel mio percorso artistico è diventato ancora di più un attore pienamente protagonista.

Un nuovo gusto per la decorazione

Il colore ha sempre un impatto forte sulle superfici. Siamo abituati ad elementi minimal con tanto bianco, ma continuando a ridurre i progetti ai minimi termini abbiamo perso il gusto per la decorazione: il volume e la matericità degli oggetti sono esaltati dai colori. Per me è stato di grande ispirazione Luis Barragàn, architetto e ingegnere messicano, che nei suoi lavori utilizza i colori per definire la volumetria e le superfici: le sfumature aiutano a distinguere i piani e i volumi. Per me il colore non è semplicemente una decorazione, ma un ingrediente che ti aiuta a percepire la plasticità della materia.

Colore e volumetrie

Quando ho iniziato a decorare le mie ceramiche il colore era al servizio della grafica: lo utilizzavo in modo funzionale al disegno. Ora nelle ceramiche Carta da Zucchero il colore determina il carattere volumetrico dell’oggetto. Con le brocchette ho esplorato un nuovo tipo di decorazione incentrata sugli accostamenti cromatici di macchie di colore, di diverse dimensioni, nei toni del blu, verde bottiglia, giallo e verde acqua. La superficie della brocchetta è molto piccola, eppure graficamente viene ampliata dal colore. In questo modo il colore non è più solo funzionale al disegno, ma definisce la struttura e la texture dell’oggetto in modo importante.

Se vuoi vedere i prodotti di Carta da Zucchero vai sul e-shop oppure guarda il profilo istagram e scrivimi in direct per informazioni!

Le grafiche Carta da Zucchero

Appese alle pareti della mia casa d’infanzia c’erano moltissime incisioni: Pasmore, Capogrossi , Ting e molti altri. E’ iniziato così l’amore per la grafica, che dai miei occhi attenti di bambina è passato ai libri di studio di architettura e disegno. Insieme alle forme materiche, la grafica è protagonista degli oggetti di Carta da Zucchero e ora voglio raccontarvi qualcosa di questa preziosa componente dei miei lavori.

A Tree Full of Birds Print – Victor Pasmore

Suggestioni che vengono da lontano

I miei oggetti hanno una parte di decoro molto importante e la grafica rappresenta proprio il mio percorso di studi. Ben prima della laurea in architettura, ho avuto modo di misurarmi con i rudimenti di carta e carboncino grazie a un corso di disegno a Milano, mentre frequentavo il liceo e durante l’Erasmus al Politecnico di Madrid mi sono intrufolata in un corso di disegno presso l’Accademia della Belle arti della capitale spagnola. Il richiamo della grafica è stato quindi presente durante tutto il mio percorso di formazione e ancora oggi sono molto attratta da questo mondo. Grazie alla ceramica ho potuto coniugare l’ispirazione artistica con i tratti decorativi.

Studio Picone – Roma

Pochi tratti sintetici

Come già sapete, amo molto valorizzare quello che c’è per riscrivere una nuova storia di creatività. Così è stato anche nell’ispirarmi alle incisioni di arte contemporanea, caratterizzate da tratti grafici e dall’uso di chiaroscuri. La matericità dei soggetti viene sottratta per mettere in evidenza il disegno. In particolare i disegni delle incisioni contemporanee sono caratterizzati dalla sintesi: con pochi tratti ti fanno capire che cosa sta succedendo, il bianco e il nero sono di grande impatto, luce e ombra si rivelano in modo diretto senza giochi di chiaroscuro

Micro assi e storie grafiche

Un buon esempio di come uso la grafica, con tratti essenziali ma molto colorati, sono le micro assi. Belle anche da appendere, pensate in serie, raccontano storie grafiche. Nella loro semplicità sono molto dirette, comunicando subito l’essenza del messaggio decorativo. Per riuscire a percepire l’immensità racchiusa in un disegno dobbiamo essere educati a guardare. Io cerco di trasmettere la persona che sono e le cose che amo nel mio lavoro, ma dentro porto tutto il bagaglio del mondo artistico e culturale con cui sono venuta a contatto e che mi hanno educato a scoprire le storie raccontate dai tratti grafici.

Puoi trovare i micro assi sullo shop di Carta da Zucchero, da Officina 103 a Bellinzona o su Debou.it

Di fiori secchi e ceramiche: idee e suggerimenti su come apparecchiare la tavola di Natale

L’Avvento è iniziato, uscendo di casa si respira aria di neve e l’atmosfera natalizia inizia a invadere le città, anche in questo momento un po’ particolare. Non importa quanti sarete attorno alla tavola il giorno di Natale, quel che importa è che la tavola natalizia rispecchi voi e la vostra casa. Mi fa piacere condividere qualche suggerimento, un po’ sopra le righe, su come apparecchiare la tavola di Natale. Se mi seguite da qualche tempo sapete che non sono il tipo da decorazioni convenzionali (che comunque se vi piacciano vanno benissimo, l’importante è che la tavola sia allegra e colorata). Quando invito qualcuno a pranzo mi piace aprire la credenza delle ceramiche, dove custodisco tutte le mie collezioni, non soltanto di Carta da Zucchero, e mi lascio ispirare dai colori, dall’umore e dal menù per comporre la mia tavola. Io amo uno stile ricercato e particolare, non necessariamente rosso e oro come vi dicevo, ma che sorprenda i miei ospiti e che crei un mood accogliente e raffinato al tempo stesso. L’importante è essere se stesse in tutte le ricorrenze!

Per il pranzo di Natale si può optare per un classico menù che comprende primo e secondo oppure virare su una soluzione più light che potrebbe essere antipasto seguito da piatto unico. Quale sia la vostra preferenza, ecco i miei suggerimenti.

  • Nel caso di antipasto e piatto unico vi suggerisco di utilizzare un piatto piano della serie GrandMa, sopra a cui preparare un miro tagliere con gli antipasti. Potrete accogliere gli ospiti con gli antipasti già pronti in eleganti mono porzioni sul micro tagliere e sparecchierete la prima portata in modo rapido. 
  • Se invece siete più orientate a un menù classico con primo e secondo, il coperto completo GrandMa è quello che fa per voi. Il mio suggerimento è di giocare con la filosofia della tavola scomposta: potrebbe essere che i piatti fondi del GrandMa stiano benissimo con i piatti piani che vi sono rimasti nella credenza da un servizio spaiato. Tutto può essere valorizzato da un’armonia creativa!

Antipasto e piatto unico o classico primo e secondo

Per quanto riguarda i colori il mio consiglio è di non sentirsi in obbligo verso i classici oro, rosso e verde, anche se la tavola di Natale tradizionale richiama queste tonalità. Una mise en place di successo deve essere sorprendente e inaspettata. Un anno mi è capitato di costruire tutte le decorazioni della tavola natalizia a partire da dei tovaglioli rosa che avevo scovato in un cassetto: via libera quindi all’eleganza del grigio e del beige! Amo molto anche bordeux e grigio, magari giocando con tessuti preziosi. 

Per me una tavola non è ben apparecchiata senza centrotavola. Nel periodo natalizio mi piace farmi ispirare dalla tendenza del Natale nordico, che decora la casa con la corona d’Avvento e con centrotavola ricchi di rami di sempreverdi. Mi piace preparare un centrotavola di fiori fatto con base di sempreverdi, come ad esempio il pino, utilizzando tutti i fiori secchi che ho raccolto e fatto seccare durante l’estate. Io amo moltissimo le ortensie, che creano un contrasto delicato ed elegante con i rami di pino. 

Sia per le decorazioni che per i piatti per me il segreto è sempre partire da un colore o da un dettaglio che mi piace o magari da un contrasto e poi lavorare su quello. Il risultato sarà una tavola più informale, ma accogliente, funzionale e inaspettata.

Centrotavola e mood Natale nordico

Per me una tavola non è ben apparecchiata senza centrotavola. Nel periodo natalizio mi piace farmi ispirare dalla tendenza del Natale nordico, che decora la casa con la corona d’Avvento e con centrotavola ricchi di rami di sempreverdi. Mi piace preparare un centrotavola di fiori fatto con base di sempreverdi, come ad esempio il pino, utilizzando tutti i fiori secchi che ho raccolto e fatto seccare durante l’estate. Io amo moltissimo le ortensie, che creano un contrasto delicato ed elegante con i rami di pino. 

Sia per le decorazioni che per i piatti per me il segreto è sempre partire da un colore o da un dettaglio che mi piace o magari da un contrasto e poi lavorare su quello. Il risultato sarà una tavola più informale, ma accogliente, funzionale e inaspettata.

Se vuoi acquistare i piatti GrandMa vai sul e-shop di Carta da Zucchero.

Se sei interessato ai micro taglieri puoi trovarli o su Debou.it se abiti in Italia o da Officina103 se abiti in Ticino. Se no… scrivimi!!!!

Buon divertimento!

GrandMA: tra tradizione, colore e geometrie

19 ottobre 2020

La creatività nasce dal dialogo e dalla sintesi. Oggi voglio raccontarvi
la nascita dei miei piatti della nonna (GrandMA), di cui vi ho già parlato
su Instagram e che nella loro genesi racchiudono tanto di come concepisco il fare creatività. Qualche tempo fa Caroline di Debou.it mi ha richiesto
dei piatti da vendere sul suo e-shop che si ispirassero ai piatti
che riempivano la credenza delle nostre nonne, decorati con fiorellini
o con il bordo in oro zecchino. Da questa richiesta è partita per me la sfida di creare un nuovo oggetto partendo da due dati già esistenti: lo stile
dei piatti Vecchia Lodi, come viene definito questo tipo di ceramiche, e il design geometrico e colorato di Carta da Zucchero. 

Forme tradizionali e ispirazione moderna

Non solo piatti della nonna, dal tradizionale bordo sinuoso,
ma anche decorazioni della tradizione popolare compongono il puzzle creativo delle mie nuove ceramiche. Caroline infatti mi ha richiesto un mix decorativo che includesse il motivo tipico dei piatti a spruzzo della tradizione pugliese.
Per me è stato interessante assorbire spunti e idee dalla ceramica popolare tradizionale e raccontarli in chiave moderna. L’aspetto decorativo fa parte del dna di Carta da Zucchero, come anche i colori dalla palette allegra.
Per me poi questa è anche una prima volta.
Questi piatti infatti sono la mia prima collezione completa:
tre coperti che si possono ripetere e mixare fino a comporre il servizio
che desideri.

Storie grafiche su una superficie moderna 

Ogni coperto è composto da piatto fondo, piatti piani e piattini da frutta.
I piatti fondi, in blu, salmone e verde bottiglia, riprendono interamente
la decorazione dei piatti a spruzzo pugliesi. Per i piatti piani invece ho attinto alle grafiche utilizzate per i miei dentropiatti e infine
ho decorato i piatti da frutta con motivi geometrici ripresi dalle mie assi e ciotole. Pattern geometrico, grafica astratta e decorazione tradizionale convivono così nello stesso servizio di piatti, servendo alle appassionate di ceramiche moltissime combinazioni di stile per apparecchiare la tavola.
Questo per me è stato un lavoro molto interessante perché mi ha permesso di unire il mio background da architetto con l’amore per il disegno e la consapevolezza del valore delle decorazioni del passato. Reinventare la tradizione per me è una forma di omaggio, un modo per onorare quello che abbiamo a disposizione.

La tavola scomposta

Pattern e decorazioni differenti non possono che portare in una direzione: tavola scomposta. Un servizio tutto uguale e strutturato limita la creatività della padrona di casa e se quando avete ospiti, o anche solo per voi, amate mixare gli stili delle ceramiche, questo trend è quello che fa per voi.
Il servizio piatti GrandMA di Carta da Zucchero è stato pensato per chi vuole seguire il trend della tavola scomposta, con un piccolo iniziale aiuto sulle combinazioni, da variare poi in base al proprio gusto.
Il gruppo di 9 ceramiche sta bene in qualsiasi modo venga mescolato:
un suggerimento per iniziare ad impratichirsi nell’apparecchiare
una tavola scomposta!

Trovi la collezione GrandMA su debou.it e sul nostro shop.

Carta da Zucchero nella cucina di Carlotta e il bassotto

4 settembre 2020

Ho conosciuto Carlotta quasi per caso (ma poi le cose sono mai casuali?).
Avevo letto del suo blog su un giornale locale e mi era rimasta impresso
il nome “Carlotta e il bassotto”. Per cui un pomeriggio ho pensato
di scriverle. Chissà, mi chiedevo, se ha voglia di cominciare una collaborazione? Qualche minuto dopo mi aveva già risposto (è una persona molto efficiente!) e nel giro di pochi giorni ci siamo incontrate per un caffè alla Lanchetta… e da li’ siamo partite.

Carlotta ha gentilmente accettato di raccontarci come usa le mie ceramiche e in generale come concepisce la cucina in relazione alla bellezza. 

Foto tratta dal blog di Carlotta e il bassotto

Le ciotole

“Amo la cucina concepita a 360 gradi e le ciotoline di Carta da Zucchero hanno una funzionalità doppia: sono utili e belle. Anche quando preparo da mangiare solo per me ci tengo che il piatto sia ben fatto da tutti i punti di vista. Le ciotole si prestano a contenere piatti unici per il pranzo, come un’insalata o una tartare, e contenendo bene tutto il pranzo appaga anche l’occhio. Sono molto belle da utilizzare anche per contenere un gazpacho freddo, magari con posato sopra del pesce crudo. I colori delle ciotole si sposano bene con il cibo e sono funzionali per la resa fotografica. Ad esempio ho utilizzato delle ciotole rosa per un gazpacho di anguria, con un effetto molto bello. Quando ho visto le ciotoline di Francesca ho capito che potevano funzionare per me: per il blog tutto nasce dal voler cucinare un piatto e dalla presentazione, con delle foto che abbiano una resa, ovvero invogliare le persone a provare quella ricetta. Prima di cucinare penso a come posso fotografare un piatto, se non funziona cambio ricetta.

Foto tratta dal blog di Carlotta e il bassotto

I taglieri

Utilizzo i taglieri e le assi Carta da Zucchero durante i miei corsi, per la presentazione di porzioni di finger food quando come benvenuto offro un aperitivo ai partecipanti. L’aspetto estetico del cibo è molto importante: può trattarsi di una pietanza semplice ma se offerta sul piattino giusto può invogliare all’assaggio. A me piacciono il bello e l’armonia e in più in me è molto forte il desiderio di ingolosire le persone”. 

Foto tratta dal blog di Carlotta e il bassotto

Il blog

Il profilo Instagram di Carlotta ha quasi 13 mila follower e i suoi corsi di cucina a Lugano sono molto seguiti. Ma com’è nato il blog?

“Il blog Carlotta e il Bassotto è nato come regalo per il mio trentesimo compleanno: arrivavo da un periodo difficile della mia vita e avevo bisogno di leggerezza, oltre che di una valvola di sfogo. All’inizio la cucina non era una passione travolgente, poi l’affetto delle persone sui social mi ha spinto ad andare sempre più a fondo, fino a tenere corsi di cucina. Con il tempo sono arrivate anche le collaborazioni con la TV e la radio: ho iniziato quasi per scherzo e ora questa è la mia attività principale”.

Grazie Carlotta!

Se vuoi vedere il blog di Carlotta lo trovi qui .
Anche sullo shop di Carlotta trovi alcuni pezzi di Carta da Zucchero!

Vi racconto qualcosa di me, tra moda e gusto per le cose belle

22 luglio 2020

L’amore per la moda mi scorre nelle vene e racconta tanto di me e del mio lavoro. In tempi più recenti mi sono avvicinata alla moda grazie a mia sorella Margherita, fashion designer, ma i germogli di questa passione sono nati grazie a mia nonna, che faceva la sarta. Io e le mie sorelle con lei facevamo sempre questo gioco: tiravamo fuori dai cassetti le stoffe e ci divertivamo a creare dei vestiti. Nella mia famiglia raramente acquistavamo i vestiti già fatti, ma di norma acquistavamo la stoffa per farli. 

Paglia Milano, AI 2018

Grazie a mia sorella Margherita ho imparato a riconoscere la qualità dei tessuti e a capire quando gli abiti hanno un buon taglio, oltre a pianificare gli acquisti per un guardaroba funzionale. E ora una sorpresa …Carta da Zucchero non è l’unico brand che ho fondato e non è la mia unica attività. Insieme alle mie sorelle Margherita e Giulia ho creato Paglia Milano, un marchio di moda sostenibile che produce capi sartoriali partendo da stoffe di qualità. Si tratta di un brand green : per la produzione recuperiamo i tessuti scartati dall’alta moda, in un circolo virtuoso di amore per le cose belle e produzione artigianale. 

Mi sono resa conto che tra Paglia Milano e Carta da Zucchero ci sono molti punti in comune, come l’essenzialità delle forme e la valorizzazione dei materiali. 

Paglia Milano, PE 2017

Quando progetto vasi e assi in ceramica valorizzo sempre la struttura dell’argilla, la base da cui nascono le mie creazioni. Nei piatti è invece la decorazione a definire l’oggetto, ma con colori pieni, accesi, quasi materici, volti ad esprime tutta la loro sostanza. Se per certi pezzi punto all’essenzialità, per altri è il colore con la sua intensità a definire il gusto dell’oggetto. 

Anche la versatilità d’uso accomuna gli abiti che progetto con le mie sorelle con le ceramiche di Carta da Zucchero. Paglia Milano propone capi molto trasversali nella giornata e negli abbinamenti: gli ampi cardigan diventano cappotti primaverili, le camicie con il collo alla coreana possono essere portate come tunichette con la cintura. Le mie ceramiche allo stesso modo sono oggetti evocativi che ciascuno utilizza come meglio crede.

Asse bianco, smaltato opaco, Carta da Zucchero.

il mondo della moda è per me una fonte di ispirazione, a partire dagli accostamenti di colore e dai pattern che sono lo spunto per le decorazioni delle ceramiche. A volte accade il contrario: la ceramica suggerisce nuove idee per i motivi e i disegni degli abiti Paglia Milano. Questa continua sinergia è sempre stata fonte di opportunità interessanti, sia per Carta da Zucchero che per Paglia Milano, certamente in ambito creativo, ma anche nei numerosi eventi a cui partecipiamo, in cui moda e design si incontrano. 

Siete curiosi? Andate allo shop!

Di dentropiatti, di blu e di ceramica.
Come è nato Carta da Zucchero

8 giugno 2020

I dentropiatti sono il prodotto più distintivo di Carta da Zucchero:
con loro è iniziata la mia avventura con la ceramica
e la loro nascita è strettamente connessa a quella del brand.
Per questo ho deciso di raccontarvi la loro storia. 

Mentre aspettavo la mia quinta figlia un’amica mi ha proposto di fare
un corso di ceramica e subito ho accettato con piacere questa nuova proposta. Durante le lezioni ci siamo accostate all’uso del tornio,
ma avendo il pancione io non potevo e per questo l’insegnante
mi ha guidato nell’apprendimento della ceramica a mano,
costituita da tecniche antiche per la costruzione dei volumi senza l’uso
del tornio, tecniche che vengono usate ancora oggi in Africa e in America Latina. Non avrei mai immaginato che potesse diventare per me un lavoro, avevo partecipato al corso per fare qualcosa insieme alla mia amica.

Il resto l’ha fatto un viaggio in Portogallo insieme a mio marito,
dove ho avuto l’ispirazione di fare un piatto di ceramica sul modello
delle azulejos blu, le piastrelle tipiche portoghesi, ma con grafiche contemporanee che riprendessero il colore blu. Tornata a casa mi sono messa a lavorare sul prototipo dei dentropiatti e ho inviato le fotografie
da visionare alla responsabile di un concept store a Milano, che li ha voluti per il Fuorisalone. Questo è stato l’inizio della prima produzione di dentropiatti, piattini di ceramica dal diametro di 18 centimetri: li ho fatti piccoli perché potessero essere messi dentro ai piatti classici per servire l’aperitivo o il dolce. Per questo motivo devono essere completamente piani, anche perché l’idea che mi interessava sviluppare era di piattini che fossero come piastrelle, come le azulejos blu che mi avevano colpito. Non propongo un servizio completo di dentropiatti, perché trovo più bello fare pezzi particolari e unici, a metà strada tra l’opera artistica e l’oggetto di utilità quotidiana. Il colore blu è maggiormente protagonista nelle mie decorazioni, ma con il tempo ho iniziato a sperimentare altre tonalità.
Ad esempio le proposte in nero, minimal e con rimandi alla cultura giapponese, sono state molto apprezzate per servire il sushi.

Per dipingere e decorare i dentropiatti prendo ispirazione dalla grafica contemporanea, ma anche dalle tradizioni culturali dei diversi paesi,
che si tratti dei grafismi giapponesi o dei tratti spigolosi della cultura greca. Il colore e la matericità rendono vivi questi piccoli oggetti,
che ho pensato per donare un tocco attuale e sofisticato alla tavola. 

Spero che i dentropiatti siano preziosi per voi, come lo sono per me
e se lo desiderate, taggando Carta da Zucchero sui social, potete raccontarmi come colorano la vostra casa e la vostra tavola. 

Vai allo shop per vedere i dentropiatti!